ERMAL META live a Milano
#RecensioneFunky

Milano 1 dicembre 2016

Ermal Meta suona a Milano in un locale che gli somiglia. Rock ma non solo. Un club che riesce a raccogliere un buon numero di spettatori, che mette tutti in condizione di essere coinvolti e che spinge il suono in faccia, senza distrazioni. Umano è un disco che ha avuto quasi un anno per entrare nel cuore dei fans e le canzoni a memoria dimostrano che ormai è Dna collettivo.

Si parte proprio dalla title track: “Umano, troppo umano, forse ho un po’ bevuto se vomito parole poi pulisco tutto” che, se ce ne fosse bisogno, presenta il suono ruvido e necessario del concerto e l’anima pura di chi lo veicola. Più naturale sulle sue canzoni, comprese le incursioni nel repertorio de La fame di Camilla (amo Buio e Luce), che sui brani  scritti per altri artisti, credo Ermal abbia spiegato a sufficienza chi  sia e non sia più indispensabile la hall of fame degli artisti che hanno interpretato i suoi brani.

Sul palco appare decisamente in forma, divertente anche nelle sporcature e felice di essere lì nonostante i racconti, i viaggi e “Le lacrime” cantate alla tastiera. Figlio della sua storia e delle sue esperienze riesce a convivere con quella malinconia e a restituire canzoni-racconto, storie che narrano anche chi le ascolta. Il repertorio scorre veloce e le prove di coro funzionano. Odio le favole è rito collettivo, A parte te (che chiude lo spettacolo) il giusto saluto intimo e pieno di luce.

Nel mezzo Bionda, Volevo dirti, Gravita con me in un’alternanza tra set elettrico e semiacustico. Nel camerino dopo lo spettacolo Ermal ride felice di questo bagno di folla e fiducia. Un plauso anche alla band affiatata e trasudante di passione. Me ne vado contenta, chiudo una giornata di bellissimi incontri. Il tour di Ermal prosegue e la sua sicurezza aumenta di giorno in giorno. Sorrido. .

 

Paola Gallo©

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