LUCA CARBONI LIve a Milano
PopUp elettrico
#RecensioneFunky

Milano 5 dicembre 2016

…E poi parte Mare Mare e capisci che è non è cambiato nulla. Nel tempo passato e nell’oggi di Luca lo stesso o Bologna è una regola c’è solo un’unica felicità, bellezza, voglia di stare sul palco, bisogno di esprimere il proprio tempo con allegria e malinconia, due fattori che convivono da sempre negli occhi e nelle canzoni di Luca Carboni. Dimenticate il teatro ed elevate il club all’ennesima potenza. I suoni del PopUp tour non si sono affatto ammorbiditi rispetto alla prima tranche nei club e il pubblico percepisce da subito le scosse di vita che arrivano dal palco.

 

rock

Si parte Happy dopo un ingresso dei musicisti dal futuro ed una voce elettronica che ribadisce appunto che “il futuro è stasera” . Il nostro paese non sta benissimo, come ricorda Luca dal palco ma c’è tempo e cuore per fargli e farsi gli auguri di Buon Natale in una canzone che commuove sempre, da quel lontano (ormai) 1993 in cui Carboni e Jovanotti sublimavano un incontro artistico in un cuore che batteva rock e in un O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai. Acuto, sensibile  e pronto al confronto musicale da sempre, dopo aver festeggiato i 30 anni di storia musicale con Fisico & Politico duettando, uno dei pochi fuori dalla scena rap, con Fabri Fibra, si porta sul palco dell’Arcimboldi un emozionantissimo Alessandro Raina (autore raffinato e fondatore degli Amour Fou) che dà vita con Luca a Bologna è una regola che diventa anche un incontro fisico oltre che di scrittura.

Non mancano le incursioni nel passato di Silvia lo sai e Farfallina, tirate una dopo l’altra come due calci di rigore sempre a segno (con la maglia del Bologna sette giorni su sette) e la poesia rarefatta di Sarà un uomo che suona profonda come quel bacio che speri non finisca mai. Ma anche quando analizza piccoli frammenti di pelle e vita il concerto non perde mai il  ritmo. Non si ferma, in un incessante bisogno di racconto e felicità, di contatto e condivisione. Splendide le grafiche e i video che riempiono la scena di colori e significato come le bandiere di Italia, Stati Uniti e Cina che scorrono dietro Inno Nazionale, canzone straordinaria e da sempre tragicamente attuale. Dopo il Mare Mare cantato all’unisono e prima del finalone tiratissimo di Ci vuole un fisico bestiale e Fragole buone buone arriva sul palco un altro giovane co-autore di Carboni: Tommaso Paradiso reduce da un meritatissimo tour  sold out con il suo gruppo TheGiornalisti. Con Luca interpreta e personalizza Luca lo stesso e i due si stringono in un abbraccio che trabocca di verità.

 

Ecco quel che colpisce sempre di Luca Carboni: l’abbraccio sincero e la timidezza speciale che accompagnano ogni sua apparizione. Profondo e ricercato, ma fiero portatore sano di quel Pop (Up) celebrato dal titolo del suo ultimo lavoro discografico, raccoglie a Milano un grande successo di pubblico. Ancora meglio, se posso, della prima data del tour dei club al Fabrique. E devo dire che ascoltata da qui la canzone che celebra in qualche modo la mia città fa ancora più commuovere. Grazie Luca per averlo condiviso con noi che ci siamo dentro: “Spesso mi chiedo perché sto a raccontare i cazzi miei alla gente. Pensa a quelli come me che stanno svegli la notte cercando le frasi per riuscire a parlar di sé…”

Paola Gallo©

 

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