ELODIE, una donna forte e felice
al Festival di Sanremo

Milano, 1 febbraio 2017

Sono felice, lo sono sempre. Lo sono per condizione mentale. Ecco Elodie, un’accoglienza così è un vero colpo al cuore, perché toglie tutti i filtri e gli eventuali dubbi su un’anima conosciuta solo tramite il vetro di una tv e il suono di una canzone. Quella voce ruvida, di sabbia, mi fa pensare a tutte le geografie e i colori che attraversano la sua storia. Mi fa pensare al colore nero ancestrale della famiglia e alle voci di Nina Simone e non solo. Senza scomodare i Santi, quella che mi trovo di fronte è una ragazza di una bellezza che parte dal profondo. Allegra senza essere frivola. Nessun lustrino ad accecare la determinazione e l’orgoglio di essere forti. No vittimismo, ricerca della vita.

Tutta colpa mia, la canzone che porterà in gara al Festival di Sanremo è autobiografica e scritta da Emma, il suo produttore

Parla di una mia storia d’amore importante di qualche anno fa, dove io ho messo tanto coraggio e cercavo lo stesso dall’altra parte, ma non l’ho trovato. Io non sono perfetta, sono felice di quello che sono e cerco di migliorare ogni giorno. Per aspirare alla felicità bisogno crescere e accettare anche i momenti d’ombra. Interpretare una canzone altrui è sempre un impegno. Il regalo più importante che mi ha fatto Emma, è stato condividere con me tutto il suo team dal manager alla Casa Discografica ed ora io devo andare a Sanremo e dimostrare a tutte le persone che credono al mio   progetto, che valgo!”

A Sanremo incontrerà Maria De Filippi e Fabrizio Moro, due personaggi artisticamente importanti per lei:

Maria non la sento da tanti mesi , non abbiamo rapporti quotidiani io e lei. Mi farà sicuramente piacere rivederla ma in una condizione totalmente diversa. Non sono più una sua allieva e lei è la co-conduttrice del Festival. Fabrizio Moro mi ha dato una canzone importante, Un’altra vita  che è stato l’inizio di un viaggio che spero sarà lungo. Io spero di fare bella figura ed emozionare il pubblico almeno quanto lo sarò io. Non voglio vincere il Festival ma le mie paure”.

Quali sono i suoi riferimenti nella musica italiana?

Loredana Bertè Mia Martini hanno fatto della propria  musica  la propria vita e la propria sofferenza per questo le amo particolarmente. Così anche Riccardo Cocciante di cui canterò Quando finisce un amore, una canzone che sento sotto la pelle. Non avrò ospiti sul palco nella serata delle cover per l’esecuzione.

La canzone verrà incisa, non sappiamo però se inserita nel disco che uscirà il 17 febbraio.

Cosa speri esca di te che già non conosciamo?

Credo che ci voglia tempo per conoscere le persone e spero di incuriosirle. Una cantante deve diventare una figura vicina a te. Io comunque mostro tutti i  pregi e tutti i difetti. Ci tengo a dimostrare che sono una donna forte, non presuntuosa ma con la voglia di  fare. La  mia generazione si sta dimenticando che tutto va fatto con il massimo dell’impegno (anche la cameriera). Il talent è stata la mia opportunità, aiuta i ragazzi che cantano, non ci sono tante altre opportunità.

Quel sorriso deciso fa pensare a una nuova generazione di donne che vogliono dimostrare la loro determinazione, che si rifiutano di entrare in uno standard di vittimismo, forse masochismo, ma che invece sorridono al mondo e curano il tremore e la paura con l’esercizio e la fiducia. Il 26 aprile Elodie dovrà portare tutto questo all’Alcatraz di Milano non prima di un lungo lunghissimo instore tour dove troverà il suo pubblico. Un bell’incontro, occhi sinceri e muscoli autentici. Niente di sintetico insomma, ora non mi resta che conoscerla a fondo.

Paola Gallo

 

 

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