#8marzo e non c’è nulla da festeggiare

Milano, 8 marzo 2017

Lo scrivo o non lo scrivo che la festa della donna mi fa orrore? Che vedere gli scaffali pieni di mimose e cioccolatini mi fa sentire inutile come una festa qualsiasi, celebrata per dovere più che per voglia? Un po’ come un capodanno  capitato per forza e vissuto con noia e retorica. No, non siamo il sesso debole, non abbiamo bisogno di maggiori attenzioni ma semplicemente di quelle che ci spettano per diritto. Non abbiamo le mestruazioni e neanche le palle girate (che le palle sono maschili per definizione), semplicemente portiamo sulle spalle una rabbia atavica.

Non ci sono dirigenti donne pagate come i corrispettivi uomini, gigolò è un complimento, puttana è la più inutile e abusata delle offese. Se hai un figlio non ti assumono, se non ce l’hai vieni guardata con sospetto. Il lesbismo oggi è (fortunatamente) quasi una moda, ma le scelte femminili sono sempre un capriccio mai una ponderata decisione. Abbiamo la nausea a furia di luoghi comuni che ci vogliono nemiche, invidiose, piccole come formiche.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Noi sogniamo in grande, ma puntualmente veniamo inserite in un vicolo cieco dal quale non si esce se non con sforzi disumani. Noi siamo masochiste eppure sono gli uomini ad ucciderci pur di non rinunciare a noi. Le leggi depenalizzato le violenze, la società civile nega diritti acquisiti e noi dobbiamo rivendicare ogni singolo respiro. Essere donna è faticoso. Rinunciare agli unici privilegi che il mondo maschile ci concede: ovvero offrire le nostre grazie n cambio di un favore, lo è ancora di più. Essere donne intelligenti è addirittura una nemesi. Dai smettiamola di festeggiare, rientriamo nei canoni. Le donne cucinano e in Tv ci sono solo chef uomini, mia madre rammenda cravatte e gli stilisti famosi sono tutti maschi. La festa della donna  è maschilista, è un malcelato tentativo di mettersi la coscienza a posto, di risolvere il problema della diseguaglianza spendendo soldi per i fiori invece che tempo per leggi e civiltà. Io la festa della donna non la voglio. Rispettateci alla luce del sole, regalateci settimane di parità sociale. Altro che mimose, noi saremmo in grado di coltivare interi prati di opportunità, pari, perché vincere non ci interessa, l’importante è non perdere, sempre, a tavolino.

Paola Gallo©

 

 

 

 

 

 

Paola Gallo©

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11 Comments

  • Grazie Paola per ciò che hai scritto; condivido ogni singola parola e ti ammiro molto.
    Un saluto grande.
    Silvia

    • Silvia continuiamo a NON festeggiare insieme ?

  • C’è poco da festeggiare!!! Ma perché molte non lo capiscono??

    • Sforziamoci di spiegarlo, fino allo sfinimento

  • In linea di massima sono contro tutte le feste indette per interessi commerciali o per rendere “speciali” le persone rinchiuse in categorie o ruoli. Quanto hai scritto sulla festa della donna mi porta ancora più consapevolmente ad avversarla. In un tempo in cui invitare al rispetto quotidiano diviene oggetto di scherno, le tue parole mi hanno colpita e mi fanno sperare che altre menti e altri cuori possano aprirsi a ragioni più umane e profonde.
    Marcella

    • Sapere che donne come te educano al rispetto quotidiano mi fa sperare nel futuro di noi tutti essere umani, senza feste nè distinzioni di genere

  • Voglio spararla grossa, ma per far capire: è come se la Giornata della Memoria la chiamassero Festa della Memoria…..
    Che non si chiami più Festa della Donna, ma Giornata della Donna. Allora ci starei.
    Bisogna pensare e testimoniare, non festeggiare. Un bacio, amica sister!

    • Il fatto che esistano donne e amiche come te che ancora inorridiscono delle pubblicità sessiste e che hanno suggestioni illuminate come quella che qui scrivi, mi rende felice e orgogliosa

  • … condivido e sottoscrivo e vorrei aggiungere che la”festa” della donna e’ ogni giorno dell’anno e non si festeggia con cioccolatini e fiori ma ricordandosi sempre che non siamo il “sesso debole” e lo dimostriamo in ogni momento nella nostra vita quando gestiamo contemporaneamente casa, lavoro, figli e chi più ne ha più ne metta! … 🙂 …

  • finalmente qualcuno che capisce qualcosa e che ha una coscienza
    sei una grande ed io , all’età di circa 63 anni, sono orgogliosa di leggerti e rivedere nelle tue righe quel che la banalità femminile festeggio , pubblica e vive come fosse un loro diritto ma dimentiche che donna non si è per un giorno, non si è perchè si è partorito , non si è perchè ci si sposa e nemmeno perchè si è super dotate o grandi gnocche NOOOOOO donne lo si è perchè si è in possesso di tenerezza,di presa coscienza di quel che siamo, di presa coscienza che se abbiamo delle doti verremo premiate ,potrei continuare ma mi fermo qui.
    se mi consentite a proposito di donne nella mia vita ho ritenuto più opportuno averle amiche che nemiche perchè , scusino le donne con la d minuscola ,il mio papa mi ha sempre raccomandato di farne attenzione in quanto “””meglio una puttana che una donna con il cuore da puttana””credetemi son più di quel che mai avremmo immaginato…..quindi niente festeggiamenti, le grandi e vere donne non amano queste pagliacciate dell’8 marzo piuttosto che la festa della mamma……Andreina

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