GIORGIA: ORONERO TOUR
Vi racconto la data zero di Mantova

Mantova, 19 marzo 2017

Per il debutto dell’Oronero Tour di Giorgia ho preso un treno regionale per Mantova perché la data zero pulsa sempre d’emozione, ed è la data per gli amici. Aggiungeteci che il Palabam ha un’acustica perfetta e che accoglie le grandi scenografie come una mano che ti stringe. E lo spettacolo che ho visto è valso le poche ore di sonno e i tre anni di attesa. Se non volete anticipazioni su quello che vedrete nei prossimi giorni smettete di leggere qui, ma sappiate che lo spettacolo allestito tra rave e jazz è praticamente perfetto.

Si parte con Vanità e bit che fanno tremare lo stomaco. Un lunga passerella taglia la platea e gli schermi proiettano poche ed azzeccate immagini grafiche e amplificazioni fotografiche che fanno sembrare Giorgia, una nessuna, centomila. E nessuna stona, neanche alla data zero, neanche per l’emozione. Niente da fare, l’unica cosa che cresce di questa meravigliosa eterna ragazza è la sua voce che si libera sempre di più e gli acuti, i finali prolungati non hanno nulla di artefatto, ma sembrano un’estensione del suo vivere.

La cosa che mi colpisce subito e che probabilmente è la vera chiave del perfetto balance di questo show è come cambino velocemente le atmosfere e di come la scena passi in un attimo da un Dancefloor al palco fumoso di un Jazz Club.  Dopo la partenza dal futuro infatti si arriva subito al passato partendo da un pianoforte, un saluto emozionato e divertente e la miglior E poi che abbia mai sentito dal vivo.

I due ballerini che strappano più di un applauso e sono indiscutibilmente bravi (e lo capisco anch’io che sto alla danza come un elefante ad una cristalleria) entrano in scena per la prima volta su Marzo e tornano in altre occasioni cruciali a introdurre, spiegare o voltare pagina. Altra scelta efficace gli Psycho Drummers, che amplificano ed esasperano ancora di più Regina di notte. E anche qui il passaggio dal club internazionale all’atmosfera acustica di Quando una stella muore è veloce, coerente e naturale così come la scelta grafica su Il mio giorno migliore. Da qualche metro dal palco, si direbbe che lo sia davvero.

Sonny T (da 21 anni sul palco con Giorgia e già bassista di Prince) organizza un omaggio straordinario con Kiss e Purple Rain che volano in cielo come la voce di Giorgia che si scalda a dovere sulle note più difficili e non fa rimpiangere i chiaroscuri del folletto di Minneapolis. Gocce di Memoria scorre tra le pagine di un libro, Di sole e d’azzurro finisce in un cono di luce che illumina, esalta, emoziona.

Amare perdutamente questa canzone ❤️ @giorgiaofficial in forma strepitosa per il debutto di #oronerotour

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Il gran finale con tanto di tacchi e abito nero (il resto dello spettacolo è smart e sneakers) è dedicato al 1997, 20 anni fa. Gli omaggi li scoprirete dal vivo e magari cambieranno di città in città. Il 19 marzo è il compleanno di Pino Daniele produttore del disco Mangio troppa cioccolata (1997). Scorrono le canzoni e una struggente Che male c’è porta con sé l’ultima delle standing ovation del concerto. 

 

Forse per la prima volta Giorgia è riuscita davvero a legare a sé con un cordone stretto tutte le sue personalità musicali. Il soul, la profondità vocale, l’elettronica e la dance le appartengono come le sfumature del suo carattere. E lo spettacolo è un perfetto scorrere di note, immagini e coreografie (una menzione speciale va a Emanuel Lo). Mi sono divertita e sono uscita felice aggiungendo propria una bella pagina in una storia incancellabile.

Paola Gallo©

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3 Comments

  • “…in una storia incancellabile”. La migliore citazione possibile.

  • Giorgia è una sicurezza sempre e comunque! L’ho vista la prima volta anni fa all’Arena di Verona…. apriva il concerto di Elton John…. irresistibile! Non vedo l’ora che arrivi il 22 aprile! Grazie Paola!!!!

  • Grande Paola. ..Giorgia immensa… potrebbe cantare l’elenco del telefono e sarebbe arte immensa ❤❤

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