LITFIBA live a Milano
Il rock è vivo e lotta insieme a loro

Milano, 31 marzo 2017

E’ il 2017 ma l’energia e il sold out dei Litfiba sono gli stessi del ’99 quando con Infinito avevano raggiunto l’apoteosi del successo e si ritrovavano a dividere le loro strade nate nel rock italiano e finite con una fama da popstar. Loro, Ghigo e Piero,  che da sempre avevano contestato quel potere che li decretava campioni dello star system, se ne andavano da Via de’ Bardi lasciando una voragine nel cuore di chi li riconosceva come unici puri esemplari del rock italiano. Lo spazio temporale trascorso è nulla però se si guarda il pubblico del Forum che segue a memoria una scaletta che va dal 1986 ad oggi e che poga e applaude e condivide gli appelli di impegno civile che arrivano dal palco. E’ un vero sold out, di rock e di sogni.

<<Il Forum non ha mai tradito – dice Piero Pelù dopo il concerto – la Lombardia non ha mai tradito e noi non abbiamo mai tradito la Lombardia e questa sera c’è stato un meraviglioso scambio di energia. Hanno cantato, ballato e pogato per 2 ore e 20, ora mi riascolterò per capire se ho fatto tanti errori, ma in generale davvero tanta tanta roba>>. 

E la sensazione è che anche Eutòpia, quel luogo di bellezza e bene che titola il loro ultimo disco (10 canzoni di denuncia contro le mafie, i terrorismi e tutti gli inquinamenti ambientali e mentali), sia entrato nel Dna collettivo con  le canzoni che scorrono ed entrano in una scaletta che per stessa ammissione dei “ragazzacci” sceglie, oltre a 7 nuovi brani, canzoni da ogni disco partendo da Desaparecido e 17 Re per arrivare ad oggi passando anche da successi radiofonici come Regina di cuori, Vivere il mio tempo (non la suonavamo da tantissimo) e Lacio Drom che da sempre incita al coraggio, alla partenza e al ritorno.

Il pubblico non smette un secondo di cantare e farsi coinvolgere con fiducia, attenzione, anche se i nuovi brani non vanno in radio, anche se il rock non è sempre facile, anche se arrivano provocazioni alle fanciulle con inviti a “mostrare il davanzale” (su Regina di Cuori) e sugli schermi scorrono le immagini dei diavoli contemporanei: da Trump ad Erdogan. Dalla tribuna loro sembrano immutati nella loro “purezza”, ma sono curiosa di sapere che pubblico hanno visto loro dal palco: <<Senza nulla togliere al resto d’Italia, il pubblico del Forum di Assago è assolutamente unico. Questa sera l’ho ribattezzata la cattedrale pagana del rock, l’abbiamo sverginata anche da un punto di vista liturgico. Ci piace avere  un rapporto critico ironico verso tutte le liturgie da cui siamo circondati compresa quella della politica e delle banche italiane.  Veniamo bombardati e bombardiamo a nostra volta. C’erano dei fedeli, 12.000 per l’esattezza>>.

Nella immagini proiettate  sugli schermi si parte con Kurt Cobain per arrivare a Trump

<<Kurt Cobain è subito all’inizio perché Lo spettacolo che apre la scaletta è una canzone scritta nel 1994 proprio nei giorni in cui moriva quella che consideriamo  l’ultima vera rockstar che ci sia stata e non solo per la sua fama, ma perché inventò un linguaggio nuovo nel rock con la musica, i testi e nel modo di cantare. Il grunge è nato grazie a lui e poi Pearl Jam, Soundgarden e Alice in Chain. Oltre ai musicisti mostriamo poi le facce dei “cattivoni” proprio sulle note di El Diablo: Assad, Isis, Putin, Merdogan come lo chiamo io… (il presidente turco Erdogan ndr). Ci sembrava giusto citarli anche se in maniera ironica>>

La vostra musica è sempre più connotata dall’impegno sociale

<<Siamo una band a tutto tondo. Ci sono ragioni sociali, politiche ma anche personali e psicologiche, d’amore e di rapporti umani nelle motivazioni per le quali continuiamo a scrivere canzoni. Non si può essere univoci dopo tanti anni di scrittura. Eutòpia è un disco vario e noi ne siamo molto orgogliosi e se non fosse stato per il valore di queste nuove canzoni probabilmente non avremmo riempito i palazzetti come quello di stasera. Questo sold out è il risultato di due anni di lavoro.>>

Il fatto che le canzoni di 30 anni fa non suonino ingenue è perché i problemi non si sono risolti o voi eravate troppo avanti?

<<Abbiamo sempre lottato per un mondo migliore. A volte usiamo dei linguaggi un po’ estremi. Renzi ad esempio si è offeso quando gli ho detto – precisa Pelù – che era il Boy-scout di Gelli e sta cercando in tutti i modi di farmela pagare con veti vari in Rai e non solo. Anche Rolling Stone ci ha trattato male dopo che ha fatto la copertina su Renzi. A me non interessano le conseguenze di quello che dico se lo faccio per il bene di tutti. Anche la storia che ha fatto il giro del web delle matite copiative non era una cazzata. Sulle matite con cui si vota deve esserci scritto Ministero degli Interni, non la marca>>

Nonostante il tempo, le vicissitudini, i veti, i Litfiba fanno ancora oggi la parte scomoda che il rock dovrebbe avere per attitudine. Per citare i rockers (non rockstar precisano) nella dittatura dell’ignoranza meglio maledetti che rincoglioniti. Forse è proprio vero, lo spettacolo deve ancora cominciare…

Paola Gallo©

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