SYRIA e i 10 + 10 anni di canzoni

Milano, 5 maggio 2017

Per capire Syria, la sua musica e il suo bisogno di viaggiare, cambiare e scoprire, IO + IO è il disco essenziale a partire dal titolo. Graficamente infatti ricorda sia l’IO doppio che il 10 + 10 come i 20 anni passati dal primo timido debutto a Sanremo che le valse una vittoria con Non ci sto (1996). Questo traguardo festeggiato a Brescia con il concerto evento Vent’anni in una notte, viene documentato in questo album che vede anche la partecipazione di Emma, Noemi, Paola Turci, Francesca Michelin, Ghemon ed Emiliano Pepe e canzoni inedite tra cui il singolo Lontana da te scritta da Il Cile. Cecilia ne è molto fiera e lo racconta con grande entusiasmo, mai ferma, un po’ come me. Alla fine “si ricorda” che saranno lei e il marito PierPaolo (Peroni) ad aprire con un  Dj Set il concerto italiano di Justin Bibier. Dettagli che le faranno scalare la popolarità genitoriale…

Ma, partendo dall’inizio del nostro incontro,  visto che in questi 20 anni di IO ce ne sono stati a bizzeffe, chiedo a Cecilia/Syria quali ha amato di più e se ne avrebbe scelto uno diverso, potendo ricominciare

Dividiamo i primi 10 anni dai secondi dieci. Ho sicuramente amato il primo periodo quello in cui Claudio Mattone ha fatto di me la Syria che ha vinto Sanremo, il periodo delicato e patinato, diciamo. Poi ho avuto evoluzioni legate anche al cambio di autori che mi hanno affiancato. Mi sono resa quasi subito autonoma  da Claudio decidendo di fare altro. Ho un bellissimo ricordo di Biagio Antonacci e di quegli anni in cui si è preso la responsabilità di farmi arrivare dalla melodia al pop dandomi una nuova vita radiofonica. C’era più spazio, più attenzione, si aveva il tempo di raccontarsi, eravamo più liberi e più comodi. Poi è entrato PierPaolo nella mia vita e me l’ha ribaltata . Mi sono innamorata di una persona che mi ha fatto crescere e conoscere anche mondi musicali che per me erano lontani. Lui ha dato il via alla mia curiosità che poi si è mantenuta sino ad oggi. Mi ha dato quel calcio che mi ha convinto a sperimentare: a fare un’esperienza teatrale con Paolo Rossi per quasi 100 repliche di Chiamatemi Kowalski, a viaggiare per capire quali fossero realmente i miei desideri, ad appassionarmi del mondo indie collaborando con Cesare Malfatti, Mauro Ermanno Giovanardi e i La Crus. Mi sono ritrovata a parlare di musica con Manuel Agnelli senza barriere di stile. Ho sperimentato il progetto elettronico con Airys, un disco condiviso con grandi cantautori come Tiziano Ferro, insomma non mi sono più fermata. Non posso scegliere una sola IO, il mio pubblico ormai si è abituato a questi continui e necessari cambiamenti. 

 

Il disco è stato registrato a Brescia con un’Orchestra sinfonica e parecchie amiche…

E’ stata una serata unica. Avevo a disposizione 50 elementi di Orchestra, che grazie al maestro Bruno Santori, si sono uniti per raccontare la mia musica. Me la sono proprio goduta, felice di avere sul palco con me alcune amiche (e ne mancavano altre) che hanno festeggiato  in un teatro storico dell’800. Non potevo desiderare di più.  Guardandomi indietro sono felice di aver confuso le idee a molti, di aver conquistato un nuovo pubblico e di aver portato a casa un risultato che, a mio parere, è coerente. Durante quel concerto mi sono passati  davanti agli occhi un sacco di momenti che ho ricordato con Emma, Paola, Francesca, Noemi che hanno voluto delle canzoni molto precise del mio repertorio. E’ come se avessero voluto portarsi a casa un pezzo di me e questa cosa  è stata straordinaria.

A proposito di donne, nonostante le artiste italiane abbiano dimostrato di saper affrontare azioni corali e abbiano grande seguito, rimane sempre una disparità di trattamento rispetto ai colleghi uomini

Da Amiche per l’Abruzzo in poi abbiamo dimostrato di valere almeno quanto gli uomini, però hai ragione, la situazione in Italia non è facile. Io amo il “donnismo”, avrei in mente mille compilation, mille progetti. Forse dovremmo impegnarci in maniera più continuativa. Ecco ora hai lanciato una bomba nel mio cuore, penso già a un Coachella italiano con Marcella Bella, la Rettore, Loredana… Io da un paio di anni porto in scena uno spettacolo che si intitola Bellissima ed è un tributo alle donne della musica italiana dagli anni ’50 agli anni ’80 e non ha scadenza. Ho messo insieme Nilla Pizzi, Dalida, Giuni Russo, Loredana Bertè, Nada e Gabriella Ferri per la quale ho una passione sfrenata e alla quale vorrei dedicare un intero spettacolo/omaggio. Ci sto lavorando, questo sarà il mio prossimo passo dal vivo.

Musica, teatro, ma anche una famiglia e due figli. Mica poco in questi 20 anni

Mio figlio Romeo, 4 anni, è venuto a vedermi al Menotti di Milano ed è intervenuto dal pubblico durante lo spettacolo con un coraggio e una spigliatezza unici. Fare la mamma e avere figli è meraviglioso e controbilancia le amarezze in altri campi. Per ora mi sembra tutto ottimo, ma non ho aspettative per il futuro, prendo il bigliettino e mi metto in fila. Di voglia di fare ce n’è sempre ma se domani dovesse finire, non mi dispiacerebbe nemmeno seguire l’aspetto produttivo, stare dietro ad un artista oppure aprire un negozio di vestiti usati. Per il momento posso confermare che aprirò con un DJ Set il concerto italiano di Justin Bibier.

Sorridiamo stupiti di questa noncuranza sulla notizia che potrebbe titolare l’articolo, ma la risata “importante” di Cecilia si fa perdonare qualsiasi distrazione. Occhi intensi e una bellezza gitana sottolineano la passione per la musica e una curiosità che la divora e non la farà mai accomodare su una poltrona comoda e redditizia. Su quella ci stava già 20 anni fa, ma si è alzata subito per incominciare un viaggio dannato e intelligente che non la fermerà mai. Per fortuna.

 

Paola Gallo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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