ONE LOVE MANCHESTER
L’AMORE E’ LA SOLA RISPOSTA

Manchester, Milano 5 giugno 2017

Sarà anche musica leggera, pop, teen, ma ha spostato il mondo e dato un segnale chiaro, forte, commovente. Il concerto One Love Manchester organizzato da Ariana Grande nella stessa città che 20 giorni prima aveva visto morire diversi adolescenti in un attacco terroristico, ha dimostrato quanto potere di aggregazione abbiano  l’amore e una passione comune. Mi colpisci al cuore? Io ti rispondo chiamando a raccolta tutti i cuori che conosco e chiedendo loro di non avere paura.

Al di là del valore artistico specifico dello spettacolo, con cast prevalentemente per adolescenti, i vari passaggi e le varie esibizioni non hanno fatto altro che esaltare il coraggio,  santificare l’amore, dare una dimostrazione forte di coesione. E infatti anche moltissimi non adolescenti (me compresa) in tutte le parti del mondo hanno assistito alle varie performances facendo un tifo da stadio per quei ragazzi che tutti insieme mettevano la loro fama al servizio di una nobilissima causa: da Katy Perry a Justin Bieber passando dai Take That e Robbie Williams . Belle le interazioni, suggestivi i video a supporto (vedendo Paul McCartney non ho potuto fare a meno di pensare che “Love is the answer” come diceva il suo socio John allora come ora).Un successo anche dal punto di vista della raccolta fondi: circa 10,5 milioni di euro contro i 2 che erano previsti. Sui maxischermi, il videomessaggio dagli U2: “Il nostro cuore è con voi”. E arriva Pharrell Williams,che riprende Get Lucky, grandissimo successo “disco” condiviso con i Daft Punk. “Non vedo nessuna paura in questo luogo, solo amore” dice al microfono Pharrell, chiamando in scena Miley Cyrus

Un grande spettacolo, ma poi è arrivato Chris Martin (Coldplay) e lo show che già aveva assunto dimensioni epocali è diventato storia della musica. Prima la versione con Ariana Grande di Don’t look back in anger (letteralmente Non guardare al passato con rabbia) degli Oasis, poi un Fix you e un Viva la vida, viscerali e assoluti, commoventi, pronti a curare ogni ferita, a riempire la paura di bellezza assoluta. Un pubblico in delirio, pieno di lacrime di gioia. E anche noi da casa, a celebrare un momento che già sapevamo (per averne vissuti altri di questa portata da Bob Geldof in poi) sarebbe diventato storia.

Il gran finale si è giocato in casa con Liam Gallagher (da Manchester) che prima regala Rock’n’Roll Star e il nuovo singolo Wall of glass e poi  condivide con la chitarra di Chris Martin (in assenza dell’altra metà degli Oasis Noel Gallagher)  Live Forever: “You and I, we’re gonna live forever…” e viene da pensare che grazie a loro, forse sì vivranno per sempre. Un muro di gioia, musica e amore è stato costruito ieri all’Old Trafford Cricket Ground per urlare un grosso NO  a chi tenta di vestire di paura le nostre giornate. E non serve nemmeno urlare, perché la gioia e la solidarietà non hanno bisogno di toni troppo alti, sono di per sé amore, quello che salverà il mondo (o almeno ci proverà sempre).

Paola Gallo

 

 

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