Max Gazzè un anno in tour
Il racconto dell’ultima data a Milano


 

Milano, 30 ottobre

Max Gazzè sa cantare di Arcadia e poeti minori, sa mettere la sua voce tra l’aratro e la radio, sa sorridere e pensare. Riesce a stare in un film, dietro a un basso e su un palco. Definirlo cantautore mi sembra riduttivo, il suo pensiero ormai abbraccia la vita e l’arte intera ed è per questo che ho voluto fare un esperimento e chiedere a chi stava tra il pubblico di raccontarvi il concerto di ieri sera al Forum di Assago (Milano). Paola Sala, docente di filosofia ha scritto questo per noi:

“Dopo aver sentito la notizia di una terra che trema sembra strano parlare di un concerto ed è per questo che inizierò con una frase di Nietzsche “Senza la musica la vita sarebbe un errore” e noi che siamo bravi a commettere sbagli vogliamo trovare nella musica un senso alla vita. E così aprirò con la conclusione del concerto, con una fine che coincide con un nuovo inizio: “Una musica può fare, amare soltanto parole… salvarti sull’orlo del precipizio… non ci si può lamentare…”. Non scriverò di tecnica, ma di passione, quella per la musica, per la condivisione, per il pubblico, per le parole, che emerge quando si vive dal vivo il concerto di Max Gazzè.
Una serata con Max Gazzè è pneuma, soffio vitale.
Appena salito sul palco era palpalbile l’emozione racchiusa nella fine di un lungo viaggio, iniziato esattamente un anno fa quando, come lui stesso ha ricordato, è uscito Maximilian.
Luci che si spengono sul palco ad ogni passaggio significativo e l’attenzione che ricade sul pubblico che diventa ancora di più parte del tutto. È uno scambio continuo, un dare ed avere. Max Gazzè sa creare questa simbiosi. E poi ci sono i musicisti, bravissimi, che vengono presentati creando una situazione di intimità: un set acustico durante il quale si avvicinano ancora di più al pubblico confermando di essere amici e di suonare per divertimento.
Si succedono brani e il Forum balla al ritmo di grandi successi come Sotto casa, La vita com’è. È impossibile restare immobili, è impossibile non alzare le braccia, non si può non cantare. Mentre canti ecco che, ancora una volta, cogli la bellezza dei testi e il loro significato e sai perché sei lì. Una sintesi perfetta di musica e parole. E io mi commuovo davanti all’uomo più furbo e all’amore non esiste.
A tratti vengono proiettati filmati sullo schermo, alcuni ti fanno sorridere ma, velatamente nascondono quel filo di malinconia, tipico dell’ironia che accompagna Max Gazzè. Paola Sala, prof di filosofia”

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Il Forum era sold out. C’erano intellettuali, studenti, le prof, precari, ma anche semplicemente amanti della musica suonata per davvero. Si sentiva persino l’odore degli arrangiamenti e non solo il suono. Riflessioni, ma anche semplici rime, finalmente il pubblico di Max è diventato largo come i temi delle sue canzoni, mai stupide ma sempre più popolari. Se altri lettori delle OndeFunky hanno visto una data di Gazzè li aspetto qui per altri contributi, racconti, emozioni e pensieri da condividere. 

 

Paola Gallo©

 

 

 


 

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