RON: Un live aid per AISLA a Milano

Milano, 6 marzo 2017

Ron ne parlava da tanto, ha partecipato al Festival di Sanremo soprattutto per veicolare questo progetto e il conseguente live aid che si è celebrato ieri sera al Teatro Dal Verme di Milano. La forza di dire sì, di mettersi al servizio della ricerca per Aisla e di credere a un coro fatto di voci che sanno unirsi, essere forza, spostare pubblico e danaro. Massimo Mauro all’inizio dello spettacolo spiega che Rosalino Cellamare con i suoi spettacoli in 10 anni ha già raccolto 100.000 euro senza parlare del suo personale impegno economico e di vita. E’ un consigliere Aisla, frequenta i malati di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che fa quasi fatica solo ad essere pronunciata. Eppure la sua vita è cambiata in meglio dice, da quando il suo mondo ha questa grande nuova anima.

Il concerto, un grande spettacolo musicale scritto con cura e meticolosa scelta delle interazioni che ricalcano in gran parte la tracklist del disco, parte piano con una versione chitarra e voce de Le foglie e il vento. La prima scossa arriva con Nek e Caro amico fragile, la dedica ai malati (alcuni presenti in sala) è necessaria e commovente. Ad ogni canzone ci si rende conto della bellezza e della vastità del repertorio di Rosalino Cellamare che racconta e motiva ogni scelta con un garbo ed un’eleganza che gli permettono di rimanere per sempre il ragazzino che faceva i concorsi musicali “perché allora non c’erano i talent, ma i talent scout che davano il loro biglietto da visita ai miei genitori”.  Luca Barbarossa strappa sorrisi raccontando che la sera prima ha visto Bologna Lazio con Morandi e temeva potesse essere scambiato per un tifoso della Lazio. Con Ron condivide Cuore di vetro, scritta da Renzo Zenobi, un gioiello, un regalo.

Energia, commozione, gusti condivisi. I featuring nascono da esigenze lontane e diverse. Max Pezzali (Stella Mia) è un vicino di cuore e di casa, Loredana Bertè “era l’unica che potesse cantare Malala” e anche ieri sera lo ha fatto con voce centrata e intensa. Luca Carboni racconta che Anima è una canzone con la quale è cresciuto e che l’ha sempre amata perdutamente. E lui che un’anima ce l’ha davvero, non fa fatica a portarla nel progetto.

Molte le artiste che illuminano il palco e il teatro. Syria già presente nel progetto discografico con Libertà, Elodie che riempie di intensità ed eleganza Piazza Grande (nel disco con Arisa), Annalisa che finalmente dà vita con Ron al duetto che ci siamo persi a Sanremo per via della (ingiusta) eliminazione di Ron: Insieme a te non ci sto più e Tosca che invece un Festival con Ron l’ha vinto nel 1996 con Vorrei incontrarti fra cent’anni. 

Il pubblico è davvero felice di assistere ad un concerto così generoso, io sono felice che piano piano il teatro si sia riempito di pubblico e voglia di fare del bene. Una signora non lontana da me urla: mandaci su Renga, sorrido perché questo è proprio il bello della diretta;-) Francesco Renga c’è e prima della suadente Chissà se lo sai (sul disco con Dalla, sul palco con Federico Zampaglione), “spettina” il pubblico con una voce sempre forte di decibel ed energia. Un momento anche per te arriva sino alla signora accanto a me e va molto oltre. Ognuno degli artisti onora questo progetto con una presenza consapevole e romantica.

Mentre la scaletta va esaurendosi,  arriva anche Omar Pedrini per Il sole e la Luna e prima del finale con Una città per cantare, Ron presenta uno ad uno il gruppo de La Scelta che ha scritto e coordinato questo progetto, L’Ottava meraviglia sanremese e L’aquilone che risuona sul palco.

Spero Ron sia felice di quel che è riuscito a realizzare, perché la generosità non è scontata, non è facile e lui è riuscito a mettere insieme grande musica, tantissimi artisti e un progetto solidale. Un vero Live Aid italiano per Aisla e un importante esempio per tutti quelli che “tanto non cambia niente”.  Io sento di dovere un grazie e un suggerimento: acquistate La forza di dire sì. Farete del bene soprattutto a voi stessi.

Paola Gallo ©

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