Lorenzo Live 2018:
Un’esplosione di endorfine e libertà

Milano, 12 febbraio 2018

Un salone delle feste che si trasforma all’occorrenza in un dancefloor, lampadari ispirati dal salone di una casa storica di Firenze, dove Lorenzo Jovanotti aveva allestito lo studio per registrare il disco. Uno show che va, ancora un volta,  oltre le aspettative. <<L’enorme fiducia del pubblico mi manda su di giri, voglio sempre dare qualcosa in più – commenta durante un incontro notturno con i giornalisti a fine concerto – anche se in questo caso ho deciso che tutto avrebbe dovuto essere meno impostato, un rock’n’roll show dove non mi travesto ma indosso abiti da scena, dove vengo ispirato da una recente rilettura di  Don Chisciotte che a 51 anni (la mia età) inizia il suo viaggio alla conquista della libertà. Sono sempre stato affascinato dal personaggio inventato da Cervantes ed è diventato lo spirito guida dello spettacolo>>

<<Mettere 9 brani del nuovo disco Oh Vita! sembrava azzardato ed invece, alternando con le hit, tutto fila liscio. Lo scorso tour si chiudeva con Ti porto via con me ed ho voluto proprio questa canzone ad aprire il nuovo show, come in un abbraccio mai interrotto veramente>>. E sorprende, ancora una volta, la velocità. Il ritmo che non lascia spazio ed eccita come una droga naturale, come un’esplosione di endorfine in faccia. La musica che fa bene. Che fa sognare, ballare e soprattutto non fa sentire soli, anche se Fango è una delle canzoni che manca in scaletta a favore di una ancor più intensa Le tasche piene di sassi. Ma nella piena libertà di quelle montagne russe musicali accompagnate da un band di altissimo livello, l’amore e la consolle si intrecciano facilmente, a celebrare i 30 anni dal primo vero concerto e un po’ di più dall’inizio della carriera.

In scena con Lorenzo: Saturnino (basso), Riccardo Onori (chitarra) Cristian Rigano (tastiere e synth) Franco Santarnecchi (piano e fisarmonica) Gareth Brown (batteria) Leo di Angilla (percussioni), Gianluca Petrella (Trombone) Jordan MC Lean (tromba Matthew Bauder (sax). << Chiedo molto alla mia band perché in questo concerto le atmosfere cambiano di continuo e per un musicista si tratta di spingere sempre al massimo sempre in modo diverso. La spina dorsale dello show è la musica e il viaggio di passare dalle atmosfere acustiche all’hip hop al dancehall, alla disco al rock’n’roll,  senza fermarsi mai e camminando sul palco e tra la gente.>> A volte la scena diventa anche sospesa tra le travi che sostengono le “americane”. Tutto accoglie la musica al ritmo dei passi, delle corse, a volte solo dei pensieri.

I classici di Jovanotti cominciano ad essere parecchi e sono felice che sia stato capace di scelte anche un po’ meno convenzionali  come Tensione evolutiva e Fame dal nuovo disco. Il concerto si chiude dopo quasi tre ore di energia e commozione. Arrivano i bis e nessuno vorrebbe andarsene, anche se le repliche saranno tantissime (un record per Milano).

Ovviamente il pezzo finale è Viva la libertà e i titoli di coda non potevano che prendere in prestito le parole del cavaliere che combatteva contro i mulini a vento:

La libertà è uno dei doni più preziosi dal  cielo concesso agli  uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono paragonare: e per la libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita. (Miguel De Cervantes)

 

Paola Gallo

 

 

 

 

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3 Comments

  • 16 maggio Arena di Verona, vedrò anche io il concerto!! Ancora 3 mesi ma sono sicura voleranno. I biglietti li ho presi appena usciti su ticketone, del resto Jovanotti in concerto è sempre una garanzia, l’ultimo lo vidi due anni fa nella mia città a Bolzano. Ora vado a dormire, quando vedrò il concerto ti racconterò le mie emozioni, anche se i suoi concerti sono sempre SUPER come lo sei tu nelle tue recensioni ????

  • Concerto fantastico!! Cara Paola a Verona deve averti ascoltato perché ha fatto Fango e non Le Tasche piene di sassi!! Bellissimo lui è proprio uno showman. Mi è piaciuto anche vederlo in più parti dell’Arena in mezzo al suo pubblico e non solo sul palco. Già alla seconda canzone comunque si era tutti in piedi. Impossibile ascoltare un concerto di Jovanotti seduti. Un bacione ora attendo sempre all’Arena prima Gazzè e poi Baglioni e se torno per il 28 giugno dalle ferie andrò ai giardini di Trauttmansdorff a Merano a vedere LP che mi hai fatto conoscere e amare tu. ??

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