#SanremoFunky: Il mio podio
E le considerazioni finali

Sanremo-Milano 11 febbraio 2018

Sono appassionata, una giornalista anomala. Tifosa, con i nervi scoperti. Non faccio calcoli, tutto quello che accade, o ritorna è frutto di un’alchimia. Anzi, le poche volte che faccio i conti, sbaglio il risultato. Entro in profonda empatia con chi si commuove per la musica, quando si passa al livello successivo: perdo la vita, come nei videogames. Non riesco a fare il salto, non riesco a crescere, a considerare gli interessi economici, politici e di scuderia. Se un progetto mi interessa mi espongo al suo sole rischiando persino di essere bruciata. In questi anni è sempre successo così e ce l’ho fatta ad arrivare fino a qui felice, nonostante le bruciature.

Amo Ermal Meta e Fabrizio Moro da tempi non sospetti, amo il loro modo viscerale di scrivere per bisogno ed istinto. Hanno entrambi una buona penna e sono ragazzi “puri”. Non mi avete fatto niente è un brano onesto nonostante le vicende ben note che hanno rischiato di gettare un’ombra di “furbizia” rispedita al mittente. Doveva vincere e ha vinto. E’ una canzone che parla del presente, non ha un tono melenso e se trattare il tema del terrorismo  al festival viene considerato retorico, allora dovremmo cancellare la gran parte del rituale musicale degli ultimi anni. E’ una canzone popolare e ha vinto, non è una colpa.

Sul mio podio ideale sarebbe dovuto salire anche Max Gazzè che trovo il vero ospite internazionale del Festival con una canzone, La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno, intrisa di mito e bellezza. Forse troppo alta per il pop, ma tant’è. Perché se un Festival così serio e privo di nani e ballerine è riuscito a sbancare gli ascolti, c’è una speranza anche per chi sceglie le vie più difficili della musica leggera.

Altra canzone che ho amato ogni giorno di più e che avrei voluto sul podio è Adesso di Diodato e Roy Paci, così autentica, così contemporanea, anche nella versione con strofa aggiunta di Ghemon che a me piace da sempre e che vorrei sentire ancora di più.

Sono comunque felice per Lo Stato Sociale, che conosco da un po’ e che di esercizi ginnici per il cervello ne ha promossi molti anche in passato. Giovani (e non solo per l’età anagrafica) e freschi nelle scelte musicali, hanno portato sul palco dell’Ariston il Piccolo Coro dell’Antoniano e gli operai di Pomigliano d’Arco che nel loro presidio per tentare di salvare il loro posto di lavoro hanno volantinato per il voto sanremese al gruppo bolognese. Che meraviglia questo scambio di volantini, generazioni, televoto e rivendicazione sociale. Rivoluzionario.

E poi restano in  ordine sparso: La Vanoni e la sua adolescenza perenne, l’eleganza e il garbo di Pacifico e Bungaro, la classe di Ron, la caffettiera degli Avion Travel che ricorda Fausto Mesolella, Claudio Baglioni che imita Virginia Raffaele che imita Belen, Il congiuntivo di Lorenzo Baglioni, troppo poco apprezzato dagli italiani, la commozione di Giovanni Caccamo, la bellezza autentica de Le Vibrazioni, Noemi e Paola Turci insieme Giorgia che duetta con James Taylor, i duetti di Claudio con tanti artisti del mio cuore (in pratica un super cuore) e Pierfrancesco Favino in un assolo da Oscar e il volo di Fiorella Mannoia. Perchè sono proprio quelli che sanno stare defilati a riuscire a catalizzare il mondo, non appena viene data loro l’occasione. E quindi grazie Claudio Baglioni perchè anche tu sei un timido defilato che ha saputo trionfare. Un festival di fuoriclasse educati. Una meraviglioso precedente.

Paola Gallo

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2 Comments

  • Sei riuscita a racchiudere in poche semplici parole anche il mio pensiero sul festival di Sanremo un festival che mi fatto sorridere ..piange (di gioia) riflettere è riscoprire persone è artisti che guardavo un po da lontano con occhio curioso ma che preferiva non andare oltre ..Da quando ho saputo che a condurlo sarebbe stato Baglioni ho fatto i salti di gioia sapevo che per uno come lui un po timido è riservato non sarebbe stato facile ma alla,fine anche il timido è riservato Baglioni si,è lasciato andare è tra siparietti con Favino (per me è nata una nuova coppia di showmen ) è Viriginia Raffaelei è riuscito a mostrare una parte inedita di se stesso che ho amato ed amo ..poi ho riscoperto PierFrancesco Favino che in quel monologo accompagnato dalla voce raffinata è meravigliosa di Fiorella Mannoia mi anno fatto venire i brividi ( Favino merita uno show tutto suo su Rai uno) è poi su Mitchelle non avevo dubbi si è dimostrata una wonder woman di tutti rispetto ..Ornella Vanoni a dimostrato pienamente che la musica non a età bellissima è toccante anche la sua canzone Dioato è stata una scoperta la sua Adesso accompagnata dalla straordinaria tromba di RoYPaci mi piace è anche tanto ..poi ho adorato Noemi credo che il testo della sua non smettere di cercarmi sottovalutata parecchio dalla critica abbia in realtà tanto da dire è la sua voce a graffiato il palco Le Vibrazoni sono finalmente tornati è alla grande anche strepitoso il duetto con Skin la regina del Rock a lasciato il segno ..Annalisa per me poteva è può dare di più perché ne a le potenziali è sono sicura che arrivera anche il suo Sanremo ..ho amato Ron e il bellissimo omaggio fatto al maestro Dalla la penna del maestro è sempre un pugno allo stomaco ..E poi arrivano loro Ermal è Moro che io amo sono tra i miei cantautori preferiti è nonostante la bufera che gli a soffiati loro sono riusciti a rimanere li saldi come le radici dei miei ulivi è anno strameritatamente vinto quel tronconi con testo importante un inno alla vita ❤

    Zia funky è per queste tue recensioni che sei tra la mia preferita perché sai essere diretta senza peli sulla lingua vera è una che sa scrivere ancor prima della penna con il cuore perché quello stesso cuore sa leggerlo come poche! ❤

  • Concordo con tutto, una menzione la farei al duetto Caccamo-Arisa, penso se quella stessa canzone l’avessero portata come duetto era da podio. Per quanto riguarda Adesso ci hai visto lungo da subito. Buonasera Paola, come al solito la numero uno ????

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