EX OTAGO a SANREMO con Solo una canzone che anticipa COROCHINATO

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Milano, 16 gennaio 2019

Marassi e Marassi Deluxe (qui la mia recensione) sono fissi nei miei ascolti. Mi piace moltissimo la penombra che gli Ex Otago riescono a valorizzare in canzoni che sanno raccontare anche l’odore e il sapore a volte acre della vita. Lontani dagli stilemi dell’apparire a tutti i costi, dalla bellezza forzata, nei loro brani ragionano con l’ironia di un sorriso appena accennato e con uno sguardo acuto, un po’ disincantato, che ricorda Genova e il suo carattere defilato. Loro che in Ci vuole molto coraggio dicevano che “Ci vuole molto coraggio per votare lega in qualunque caso…Ci vuole molto coraggio per guardare Sanremo fino in fondo…” quest’anno al Festival ci andranno in gara con Solo una canzone un pezzo che parla d’amore, ma non delle fasi che solitamente ispirano i poeti (l’inizio e la fine) bensì della quotidianità, dei giorni e degli umori condivisi.

 

Solo una canzone tratta il lato più scomodo dell’amore: “Non è semplice restare complici…quando l’amore non è giovane”  ed entra nel nuovo  album di inediti Corochinato, che uscirà l’8 febbraio. Presentandolo a Milano in anteprima alla stampa, è come se Maurizio Carucci (voce, tastiere e cori), Francesco Bacci (chitarra elettrica, basso e cori), Simone Bertuccini (chitarra acustica e basso), Olmo Martellacci (tastiere e basso) e Rachid Bouchabla (batteria e percussioni) avessero  aperto le porte di casa e di quel preciso bar che intorno alle 18 comincia a servire il Corochinato che è un aperitivo tipico genovese dal 1886: una miscela tra vino bianco e infusione di varie erbe e spezie, tra cui la china che ne dà il caratteristico retrogusto. Viene servito a modico prezzo nei baretti del centro storico, ma è presente anche nelle migliori rivendite del centro di Genova e in periferia” – racconta la band, che spiega il parallelismo che li ha ispirati.Quello che è da sempre l’aperitivo del dopolavoro, delle persone comuni, parla del nostro fare musica semplice, per tutti, parla della gente come noi che viene dalla periferia e che in ogni cosa che fa ci mette dentro sempre un po’ di Genova, inevitabilmente”.  Alla faccia di chi li vorrebbe radical chic. Popolari ma non global come il loro aperitivo che a, differenza dello Spritz, non ha varcato i confini regionali e nemmeno quelli cittadini.

Nel disco, raccontato in una sorta di flusso di coscienza più che da una vera e propria conferenza stampa, i temi musicali sono moltissimi. Si parte dal sound anni ’90 di una musicassetta con Forse è vero il contrario (una delle mie preferite insieme a Torniamo a casa) che continua a porsi domande, che ragiona sui luoghi comuni del crescere e come smontarli. Allenarsi a pensare che, tutto sommato, non esiste una sola verità. Bambini (singolo già ascoltato in radio) sa di infanzia e nostalgia ma d’improvviso travolge con un ritmo scanzonato. Gli Ex Otago sono questo: fierezza delle penombre, dei dubbi, di quella luce strana che illumina ma non troppo e non sempre. Torniamo a casa, ad esempio, si apre con un sound malinconico che arriva dritto allo stomaco: “Se mi vuoi io sono qui (…) io sono molte cose che si sommano alle tue, ma casa nostra è piccola”.

Mentre Tutto Bene spinge sulla cassa con il suointento provocatorio e il suo tono velatamente polemico. Nel caleidoscopio di suoni e sentimenti scorrono poi, Questa notte, Le macchine che passano, La notte chiama, Infinito (da cui arriva di nuovo l’invito a spogliarsi della superficialità) e  Tu non mi parli più che chiude l’album raccontando un amore finito dieci anni prima con gli inevitabili rimpianti che sono derivati dalla rottura, il ricordo delle cose semplici vissute assieme, della complicità e dei luoghi del cuore. Ma la vera protagonista della canzone è Genova, raccontata dal punto di vista e nello stile Ex-Otago.

Lo speciale rapporto tra la band e Genova è raccontato anche in Ex-Otago – Siamo come Genova, il docu-film che verrà presentato in anteprima il 2 febbraio al Seeyousound 2019 di Torino e che racconta la band come mai prima d’ora, attraverso immagini live, retroscena e testimonianze di vita quotidiana, dal successo di Marassi alla creazione di Corochinato

Cosa fai questa Notte? TOUR 2019 vedrà la band tornare sui palchi dei più importanti club e teatri d’Italia dal Teatro della Concordia di Torino (30 marzo). Seguiteli a Sanremo, da lì arriverà anche la mia videointervista.

Paola Gallo©

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