Restituite la radio a chi la sa fare

Milano, 23 luglio 2019

Ammesso che personaggi noti e popolari abbiano appeal su un pubblico generalista, siamo sicuri che affidare una radio ai suddetti sia una scelta vincente? La radio va riempita di voce, calore e competenza, non bastano le tette e i litigi studiati ad hoc o peggio ancora retorica da strapazzo. La radio è ritmo, idee, voce. Dalla prima 101 di Mondadori che mise in onda veline e conduttori televisivi, l’idea di portare “personaggi famosi”  in radio non ha mai premiato gli ascolti e non credo possa funzionare per chi tenterà questo approccio tardivo in autunno.

Avanti di questo passo, si bruceranno scuole e competenza nelle pubbliche piazze. Per lavorare nella comunicazione basterà trovare la porta d’accesso in uno show qualsiasi o infilare qualche immagine ad effetto su YouTube. Popolari non è sinonimo di competenti e per fare la radio, e parlo per esperienza personale, la preparazione è fondamentale. Vedremo affondare altre radio o forse ci abitueremo al nulla cosmico nel quale tentano da tempo di cacciarci. Chi non pensa è facilmente manovrabile, chi ha pensieri semplici facilmente gestibile. Assisto con dolore, sinceramente stanca di guerra, ma mi fido degli ascoltatori della radio perché li conosco bene e sono bravissimi a cambiare canale, a modificare la storia.

Paola Gallo

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11 Comments

  • Ciao Paola, ho letto il tuo articolo, condivido in pieno il tuo pensiero, hanno riempito la televisione di gente poco professionale, ora invadono anche le radio…che peccato… hai tutta la mia stima, ma sono ancora dell’idea che alla fine tutto torna e la professionalità tornerà di moda. Un abbraccio.

    • Lo spero, soprattutto per dare un buon esempio ai nostri ragazzi

  • La Gallo ha ragionissima! Aggiungo anche che la radio è radio e la tv è tv. Le radio visioni ibridi senza sapore…

  • Paola, ho fatto 35 anni di radio…ora sono fermo da un anno in un.contesto che hai ben descritto. Perfettamente daccordo. Personaggi noti in altri contesti che peraltro “cazzeggiano’in trasmissioni prive di contenuti, solo caratterizzate da esternazioni del proprio ‘io’…risultato? Diverse radio, programmi tutti uguali. Tema principale? Oggi lancio un argomento, voi mandate un messaggino per dire la.vostra e io li leggo..direi veramente uno scadimento disarmante..con stima Massimo

  • infattu mi ricorcom fosssedo iun ragazzino venuto da internet che si trovò a intervistare giuiano sangiorgi ma si capiva che nn lo aveva riconosciuto. per fortuna ebbe l’ onesta di aggiungere vengo da youtube e tutto so fare meno che la radio

  • Brava Paola!!!Lo penso da anni ormai…la meritocrazia lascia il posto al numero di visualizzazioni personali e alle conoscenze, ma non all’esperienza e alla professionalità. Provato anche sulla mia pelle!!!

  • Una volta si entrava in radio da perfetti sconosciuti, ci si faceva le ossa tra autoregia e prime esperienze dietro il vetro. Poi i più talentuosi facevano il famoso salto di qualità fino, i più bravi, a sbarcare su altri palcoscenici, dal giornalismo alla tv. Ora pare che il mondo giri al contrario: prima devi diventare famoso facendo altro e poi, semmai, puoi arrivare in radio anche se non é per nulla nelle tue corde. E ciò che troppo spesso si constata scandagliando una fm che, salvo eccezioni, suona monotona

  • Cara Paola, dopo che da Radio Italia sei andata via te, l’ascolto o solo la mattina e la sera tornando a casa perché c’era la Felisatti che mi hanno spostato al sabato!! Va via Patrick, anche la mattina solo Paoletta non va bene,. L’insieme di Manola e Mauro a me non piace, senti più parlare per radio che musica. Ho provato con 102.5, dj, 101 etc ma il discorso non cambia, allora mi sono creata le mie playlist è ascolto quelle, mi dispiace perché mi piaceva sentire dall’altra parte una voce amica, anzi ti dirò di più se io ascoltavo RadioItalia era perché c’era Savi&Montieri, che continuo ad ascoltare, Paoletta&Patrick che ora sento meno, perché con Mauro c’era Francesca era perfetta per lui, io penso che Mauro e Manola dovrebbero lavorare singolarmente darebbero più spazio alla musica, detto questo alle 16:00 c’era la Funky la numero 1 della radio. Ecco perché non ascolto più. Un abbraccio ?

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