MAX GAZZE’ LIVE: Una musica può (SEMPRE) fare

Torbole sul Garda, 4 settembre 2020

Purtroppo non c’ero, ma gli occhi attenti della prof Paola Sala hanno annullato le distanze e registrato le sensazioni che Max Gazzè (qui una delle mie ultime interviste) e band hanno saputo regalare durante il live sulle rive del Garda. Ecco il suo breve ma intenso racconto:

“Penso da sempre che la musica di Max Gazze sia pneuma, soffio vitale e venerdì sera ho avuto un’ulteriore conferma.
È stato il primo a “scendere sul palco”, a dare nuovamente vita ai concerti. Sentivo il bisogno di esserci e di godermi lo spettacolo da sola, perché se come dice Aristotele,  l’arte possiede un valore catartico, io avevo la necessità di “purificarmi” dal vissuto degli ultimi mesi.
Ed è successo che l’energia, il gioco, l’ironia, la passione e l’amore che Gazzè e i suoi musicisti provano si riflette “sul e tra” il pubblico.


E anche se distanziati, con il volto coperto dalla mascherina, si fa amicizia.
Hanno suonato i grandi successi, alcuni dei quali vibravano nell’aria mentre le persone del pubblico a fatica sono rimaste sedute, e hanno inserito nel repertorio canzoni  che hanno dato un senso nuovo al concerto: Non torneremo, credo, polvere ma lievito (Gli anni senza un dio) e voglio crederci: Voglio farmi emozione senza rabbia o paure (Il progetto dell’anima).
È stato emozionante ricordare,  attraverso i saluti finali, uno dei motivi che ha spinto Max Gazzè a tornare sul palco: dare voce e la dignità del lavoro a chi opera nel mondo dello spettacolo.
E, mai come oggi, la canzone di chiusura ha espresso pienamente il suo significato: Una musica può fare. E molte persone del pubblico hanno condiviso quel salvarti sull’orlo del precipizio.
Ho ringraziato Gazzè per questo regalo, perché abbiamo bisogno della musica, non per tornare alla normalità, ma per vivere il presente. Paola Sala

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