Milano, 6 maggio 2025
Esce venerdì Ranch il nuovo disco di Salmo che fugge dagli stereotipi e ci fa capire la differenza tra una scrittura di maniera ed una necessaria. Fortemente autobiografico e con la giusta dose di sarcasmo e cinismo, nasce in un rifugio in collina, nel cuore della Sardegna (il Ranch del titolo), dove Salmo ha scelto di isolarsi negli ultimi tempi per guardarsi dentro e riconnettersi con la propria essenza. Una cura ben riuscita a giudicare dalla “purezza tragica” di alcune parole “Mio bisnonno ha fatto a pezzi suo cugino e lo ha sotterrato in giardino…il sangue segnava il confine e la famiglia si divise” (Crudele) o la durezza tracotante di Neurologia: “Ho rinunciato a fare il giudice di X-Factor. Ho detto no per un milione di euro“. Libero, forse la definizione più completa, per un disco che ribadisce l’indipendenza musicale (si va dalla ballad al rock passando ovviamente per il rap) e di pensiero. Il cuore pulsante è Cartine Corte, un blues super cantato con degli inserti rap: “La vita è una cartina corta che brucia in fretta tra le dita e puoi girarla una sola volta…e mi piace così“. E via sino ai Titoli di coda, un vero e proprio epilogo teatrale, dove riappare Mr. Thunder -il discografico di Hellvisback ora caduto in disgrazia. Il dialogo gioca con i cliché della musica da classifica, tra tormentoni,
canzoni da stadio e hit preconfezionate. Salmo chiude auto-dissandosi, con una traccia che è ad un tempo ringraziamento, provocazione e riflessione. Alla mia domanda scherzosa su quale fosse “la Hit di Salmo” la risposta è stata: 90 minuti che in effetti suo malgrado e senza averne le caratteristiche è diventato un tormentone.
ECCO IL VIDEO RACCONTO DELLA PRESENTAZIONE DI SALMO
Paola Gallo©
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