Terremoto ad Amatrice

Italia, 24 agosto 2016

Ogni volta si rinnova il dolore perché non esistono tragedie di serie A o di serie B. Il fragore di un terremoto batte in testa e mette paura, tanta.

Ogni volta immagino il terrore muto o urlato di chi sente il vuoto nella terra e non sa come scappare.

La protezione civile rassicura dicendo di essere totalmente operativa. Si contano i morti e la distruzione. Le cicatrici si cureranno, ora è il momento del lavoro duro per salvare cuori che battono ancora e strutture che barcollano.

La solidarietà già si muove, che in questo per fortuna noi italiani siamo proprio bravi.

Pensate che oggi avrei voluto dedicare questo post ad Arianna, la mia nipotina che compie 9 anni. Quelle che vedete nella foto sono le nostre mani che spero idealmente vadano ad accarezzare le lacrime di qualcuno.

PaolaGallo©

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