SAMUELE BERSANI: Cinema Samuele live a Milano. Il mio racconto

Milano, 26 aprile 2022

Accade di ritrovarsi da quasi 30 anni e riconoscersi, scegliersi ogni volta, al riparo dalle mode del momento e dalla voluttà di certe cotte passeggere. L’invito al concerto di Samuele Bersani agli Arcimboldi di Milano mi ha colto (im)preparata. Combattuta dalla pigrizia di una socialità un po’ dismessa, la chiamata all’appello di Cinema Samuele (qui la mia recensione del disco) mi ha spinto come in una missione di bellezza e fedeltà ad accontonare la ritrosia, scegliere la bicicletta che si parcheggia sempre facile e raggiungere un teatro felicemente sold out. Tutto a memoria, anche i testi più desueti, sorrisoni complici e aria di festa, alla faccia delle canzoni tristi. Bersani ci ironizza da sempre ma è evidente la soddisfazione di aver creato una comunità di esserei pensanti che non hanno paura delle parole, anche le più complicate o dolorose. E il fatto che Samuele abbia resistito tutto questo tempo schivando tutte le regole del ciò che funziona è un importante appiglio per chi come me non si è mai rassegnato alle regole imposte da un manipolo di contabili senza passione per la musica  e per le parole. Ci vuole coraggio e intelligenza per resistere ma è possibile. Ci si vive, ci si lavora, ci si prendono applausi scroscianti.

La scaletta parte dall’oggi, da Pixel, Il tiranno, Mezza bugia, Il tuo ricordo (ancora più commovente dal vivo) e Harakiri per poi planare su una strepitosa Replay. Non manca nulla, nemmeno le parole di Samuele che introducono i brani nuovi e la sua felicità esplicitata a più riprese insieme alla tensione che “aumenta sempre di più con gli anni“.  Una band straordinaria  protegge e regala nuova vita alle canzoni che in alcuni casi prendono una divertentissima accelerata (Coccodrilli, Chicco e Spillo) o una veste più sobria (Spaccacuore). Sfilano testi nuovi (Le Abbagnale, Distopici) e pietre miliari come Le mie Parole e Il mostro (da dove tutto iniziò all’ombra di Lucio Dalla).

Il bis è affidato a Freak: “Dovremmo pensare ad una nuova versione: Con le mani, con i piedi, con il culo, Ciao Ciao belle tettine…“, Pescatore di asterischi e l’immancabile Giudizi Universali: “so che ormai lo sapete ma è Potrei ma non voglio e NON Vorrei ma non posso…” che è un po’ la sua Albachiara anche se non la canzone più bella che ha scritto, almeno a suo dire. Alla fine tutto torna, anche la consolazione di essere nel giusto, di non aver sprecato tempo misurando le parole e cercando di non buttarle via. Samuele Bersani ci ha regalato un grande concerto ed anche la certezza che studiare serve, al netto dei social e delle facili arrampicate. Mi piace pensare negli anni di aver giocato nello stesso campionato di Samuele. Lui continua a piazzarsi per la Champions ed io continuo ad allenarmi per proteggere il fiato.

Paola Gallo

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2 Comments

  • Ottimo riassunto di un concerto eccezionale .
    Sono amante di sonorità non proprio omogenee, musiche più o meno complesse, ma ascoltare Samuele dal vivo, accompagnato da Musicisti di gran talento, è goduria pura. Non so come esprime la sensazione di pienezza, benessere che per circa 2 ore avevo addosso (proprio fisicamente). Ero semplicemente felice, isolato nella musica insieme ai circa 2400 spettatori, nessun ansia, stress, lavoro, problemi.
    Servirebbero più concerti di questa qualità!

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