Un convegno celebra la voce di MANGO
E mi regala un tempo bellissimo

Milano, 22 novembre 2017

Ieri sera abbiamo parlato di musica, di voce, di fatti concreti legati all’arte e alla vita di Pino Mango.  Ho ascoltato storie durante e dopo il convegno Mango: un geniale artista della voce. Ho visto occhi commossi di sincerità e respirato un’aria di grande, profonda cultura e umanità. Il rigore e la serietà riportano in quella dimensione di ascolto e apprendimento che mi rendono sempre felice e lucida. Travolti dalla velocità che ci chiedono di adoperare nelle nostre giornate, finiamo per perdere confidenza con la lentezza necessaria per entrare in una storia ed amarla.

Grazie all’impegno di Franco Mussida, al coraggio di Laura Valente, Filippo e Angelina, al Cpm di Milano ci siamo presi il tempo di parlare (io soprattutto di ascoltare) della voce unica e speciale di Pino, un vero e proprio strumento capace di note impensabili. Ce lo hanno raccontato Lorenzo Cazzaniga, l’ingegnere del suono di molti suoi dischi, Mara Maionchi la discografica che riuscì a mettere a fuoco il suo talento e a fargli incidere i primi dischi di successo, Alberto Salerno che ha saputo ricamare parole su quella voce così “eccezionale”.

Siamo stati introdotti da Laura a commoventi ascolti di brani che hanno attraversato i più disparati stili musicali rompendo le barriere di genere e abbiamo ascoltato le parole di Mario Luzzatto Fegiz che ha ammesso candidamente che spesso i giornalisti per pigrizia non entrano nelle voci che non sanno classificare. Intenso e privo di retorica l’intervento di Enrico Ruggeri che ha definito i tempi dell’esordio suo e di Pino come gli ultimi in cui ancora si poteva rischiare di sbagliare un paio di dischi. La velocità di oggi e soprattutto la voglia di sfruttare in un attimo i talenti rischia di tenere nascosti artisti che meriterebbero la ribalta.

E poi l’entusiasmo e la bravura degli allievi del Cpm che hanno eseguito dal vivo alcuni brani di Mango dandoci la certezza che le opere d’arte, oltre a salvare il mondo (il mio sicuramente), si trasmettono di voce in voce in una sorta di eterna gioventù. La serata è finita con un brindisi e con la mia faccia rapita dai racconti di Franco Mussida e Mara Maionchi. La Pfm in concerto con Fabrizio De Andrè è uno dei dischi della mia formazione e sentirlo raccontare dai diretti interessati è stato come tornarci da un’altra prospettiva. Nigiotti, XFactor, la passione di Mara e la sua meravigliosa simpatia hanno chiuso una serata importante. Le storie e gli artisti straordinari esistono. Celebrarli è doveroso, il coraggio a volte sta solo nel prendersi tutto il tempo che serve. Per ascoltare e imparare.

Paola Gallo©

 

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