Nuove Proposte #Sanremo: MIRKOEILCANE
“Non spiegherò mai il mio nome d’arte”

Milano, 5 gennaio 2017

Manca un mese e un giorno all’inizio del Festival di Sanremo ed è tempo di conoscere meglio le 8  Nuove Proposte (Mudimbi – Il mago, Eva – Cosa ti salverà, Mirkoeilcane – Stiamo tutti bene, Lorenzo Baglioni – Il congiuntivo, Giulia Casieri – Come stai, Ultimo – Il ballo delle incertezze, Leonardo Monteiro –  Bianca e Alice Cairoli – Specchi rotti) che, sulla carta, dovrebbero rappresentare il futuro della musica italiana. A tratti però, i loro sembrano suoni poco coraggiosi e scopiazzati male qua e là. Mi è dispiaciuto molto per l’esclusione di Santiago e mi fa piacere sia invece rimasto della partita Mikoeilcane (Mirko Mancini, romano classe 1986).  Nei giorni scorsi il team delle Onde gli ha fatto qualche domanda.

Ondefunky: Ormai non conta più quanto tu abbia fatto prima, il tuo  background, adesso sei quello che andrà a Sanremo…

Mirkoeilcane: Va bene, io poi ci vado proprio volentieri a Sanremo, però  ho fatto tante altre cose e mi piacerebbe qualcuno andasse a scoprirle

O: Aiutiamoli. Hai  una grande passione, un background da chitarrista e turnista e quando hai iniziato a cantare è successo quasi per caso, ma hai guadagnato da subito una serie di premi da Musicultura, alla candidatura per il Tenco, insomma non proprio un neofita

MirkoeilcaneE’ cominciato tutto all’incirca 2 anni fa, quasi per scommessa,  in un momento in cui era tutto un po’ complicato nella mia vita. Mi sono detto mi rimane questa possibilità, me l’ero tenuta nell’ultima tasca degli ultimi pantaloni, ho detto va bene, ci provo e a quanto pare sta funzionando.  E’ stato un anno fortunato in cui ho vinto tanti premi, il Bindi, Musicultura, ho partecipato per le Targhe Tenco, è stato un insieme di cose che mi ha portato ad arrivare adesso a Sanremo che è sicuramente un punto di arrivo ma anche un punto di partenza

O: C’è  un disco nel passato e  un altro che arriverà con una canzone su Roma, che per uno che a Roma ci è nato e cresciuto, Roma capitale d’Italia e Roma ladrona, nel bene o nel male  deve avere un significato particolare

Mirkoeilcane: Si, c’è una canzone che si chiama “Da qui” di cui vado molto fiero anche se sembra brutto detto da chi l’ha scritta, però ci sono alcuni brani che mi fanno proprio emozionare, quelli che un po’ ti si leva la voce mentre li canti e questo è uno di quelli perché mi ci rivedo e perché descrive Roma proprio nella maniera in cui la vedo e spero che a tanti arrivi allo stesso modo.  Sarò sincero, un paio di volte l’ho fatta anche dal vivo e il consenso è stato quello che speravo.

O: Leggevo che ti senti particolarmente debitore alla scuola dei cantautori romani

Mirkoeilcane: Come negarlo, li ho ascoltati e riascoltati, studiati e analizzati e sicuramente nelle orecchie mi girano continuamente. La loro musica è un riferimento, non solo quella  dei più recenti ma anche  quella di coloro che hanno fatto scuola a tutti noi. Senza esagerare, ma sono uno spunto

O: Se vai su youtube e cerchi qualcosa di Mirkoeilcane lui ti suggerisce in automatico De Gregori, ma anche Brunori sas

Mirkoeilcane: che di romano non ha nulla…

O: Tornando a te, per Sanremo dovrai imparare a gestire la questione del nome, Mirkoeilcane, lo sai quante volte te lo chiederanno ma perché il cane, dove sta adesso il cane…

Mirkoeilcane: E’ proprio un segreto, nemmeno mamma e papà lo sanno, quindi è proprio una cosa mia, personale, che per estremo egoismo mi tengo per me e non svelerò a nessuno

 

O: Veniamo alla storia della canzone con cui sfiderai gli altri concorrenti a Sanremo, Stiamo tutti bene, che mette al centro il tema tristemente attuale della migrazione visto però con gli occhi di un bambino

MirkoeilcaneHo chiacchierato con un ragazzo fuori da un locale romano, lui chiaramente non proveniva né da Roma, né da Bologna né da Napoli e mi ha raccontato di sua spontanea volontà questa storia su come era riuscito ad arrivare qui in Italia:  il modo in cui stava seduto, quello che accadeva e mentre lo raccontava sorrideva in una maniera incredibile. E’ un ragazzo giovane. Sono rimasto colpito  dal sorriso, nonostante tutto e dal suo rassicurante  “stiamo tutti bene”.  Da quella frase è scoccata la   scintilla. La storia, gli avvenimenti sono tutti romanzati  però c’è un minimo di verità che m’ha raccontato lui

O: Non è un tema facile per un Festival che solitamente predilige storie più “leggere”

Mirkoeilcane: Non è mai facile, specialmente in un momento come questo in cui la musica viene vista come intrattenimento, sottofondo e il tema diventa quasi secondario. Eppure la cosa che mi ha stupito è che l’attenzione ancora esiste. Non sempre c’è il desiderio di contenuti.  Esistono tante canzoni prodotte in laboratorio che parlano di tutto e parlano di niente. Invece nella mia esperienza, questa di Sanremo è una canzone in cui non c’è una melodia, non c’è un ritornello, c’è un tema scomodo, antipatico, parlato, e io non sono il belloccio della situazione eppure arriva in maniera forte. Si dice sempre “ma tanto alla gente non importa niente della musica” e invece non è vero

 

Paola Gallo

 

 

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2 Comments

  • In effetti anche a me è dispiaciuto per Santiago, bel testo e affrontato con la giusta musicalità. Concordo con Mirkoeilcane, è la vera sorpresa dei giovani e comunque il testo è arrivato anche ai miei nipoti che sono giovanissimi!! È proprio vero che bisognerebbe avere sempre gli occhi di un bambino. Ciao cara Paola e buone vacanze, mi mancherai la prossima settimana per radio, ma sono sicura di vederti nei social. ?❤️?

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