SAMUEL & MANNARINO insieme ULTRA PHARUM

Milano, 13 marzo 2018

E’ arrivata all’improvviso e, come un meticcio che sorprende per come i tratti somatici siano di matrice diversa ma così ben armonizzati,  mi è parsa subito una canzone necessaria ed emozionante.  Ultra Pharum è il frutto della prima collaborazione tra Samuel e Mannarino: è multiculturale, multilinguistica, col calore tipico di Alessandro attraversato però dai lampi cristallizzati di Samuel. “L’universo è diverso ma ha un senso” è la frase che disegna perfettamente il progetto.

Il punto di incontro è stata la Sicilia (Castellammare Del Golfo), dove Samuel ha scelto di portare lo studio Red Bull Studio Mobile: <<Poter andare a scrivere una canzone di fronte al mare è un sogno che si avvera – racconta lartista torinese – è esattamente come stare in uno studio vero, la differenza è che quando esci da quella porta ti trovi di fronte ad uno scenario che hai scelto tu e portare la musica in mezzo alla vita ti aiuta ancora di più a portare la vita nella musica, perché chi scrive canzoni racconta la vita degli esseri umani>>

 È Samuel ad aver invitato Mannarino a seguirlo in questo viaggio perché <<Alessandro è un artista che ha saputo trasportare la canzone d’autore all’interno di ritmi provenienti da tutto il mondo. Appartiene ad un mondo molto diverso dal mio e volevo confrontarmi con lui proprio per questo. Cercare i linguaggi possibili tra le nostre differenze. Ho scelto di scrivere in Sicilia luogo di scambio tra etnie diverse che nel tempo ha generato una stratificazione culturale. Terra molto stimolante per creare>>. E in un preciso contesto storico in cui il diverso fa sempre più paura è interessante trovare un brano ponte tra gli universi sonori diversi dei due artisti. <<Allinizio c’è sempre la paura che la tua identità venga minata dallaltro, di perdere ciò che è tuo – commenta Mannarino – lincontro è perdere qualcosa di tuo, ma è anche acquistare qualcosa che non avevi>>.

 E ascoltando Ultra Pharum, il nome antico dellisola “oltre il faro”, utilizzato durante il Regno delle Due Sicilie per indicare la parte insulare del regno, si sente il riverbero della voce di Alessandro che guarda all’orizzonte dove si raccolgono ancora oggi infinite storie di migranti e viaggiatori e le racconta con Samuel, pensando a quella porta che unisce e separa Europa e Africa. Il pensiero va ad Apriti cielo e alle storie che Mannarino ha raccontato nel tempo, ma il valore aggiunto arriva proprio da una voce algida e lontana da questo mondo, che avvalora l’abbraccio tra est e ovest, tra nord e sud. 

Con lo stesso spirito, per raccontare la Sicilia con gli occhi di chi la vede come la terra promessa, sono state coinvolte nel progetto le persone incontrate sul posto durante la registrazione: dalla voce francese della cantante siciliana Benedetta di Pasquale, al coro senegalese “La mano di Francesco” passando per le numerose comparse locali che in quei giorni hanno frequentato lo studio mobile e che appariranno la prossima settimana nel videoclip girato in Sicilia che ha interpretato perfettamente i temi del brano: una storia che è la narrazione di un incontro tra diversità, ognuna con il proprio linguaggio e la propria ricchezza. Guarda la storia del making of su

Paola Gallo

 

 

 

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