DIODATO live a Milano: Cantautore di nicchia sempre pronto ad esplodere

Milano, 26 marzo 2018

Diodato è un artista. Scrive, suona, legge la musica con il trasporto e il dolore necessari. Ha un sacco di dubbi, è puntiglioso e non cede un passo, anzi un centimetro, alla costruzione di canzoni facili. Da E forse sono pazzo in poi ha portato il suo rigore in ogni produzione discografica. A volte ha provato  persino a gridare quanto fosse bravo e attento, perché questo arrivasse anche alle orecchie più sorde. Chi studia, si impegna e non cerca scorciatoie vorrebbe avere almeno la stessa visibilità di chi non studia, ha fortuna e salta a piedi pari la gavetta e la formazione artistica, ma la vita non istituzionalizza la meritocrazia e noi dobbiamo accettarlo senza perderci d’animo né svilire la nostra competenza e il nostro talento.

E Antonio così ha fatto, diventando nel tempo un popolarissimo cantautore di nicchia: secondo con Babilonia a Sanremo 2014 (con menzione speciale del presidente della giuria di qualità Paolo Virzì e benedizione di Mina), ospite fisso di Che tempo che fa con omaggi ai grandi cantautori italiani, sul palco della Festa del Lavoro di Taranto, vincitore del Premio Fabrizio De Andréospite del disco e del tour Acrobati di Daniele Silvestri, fino ad arrivare al disco del 2017 Cosa siamo diventati e alla partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo con il brano Adesso presentato insieme a  Roy Paci.

Tutto questo mondo è esploso ieri sera alla Salumeria della Musica  per la data milanese dell’Adesso Club Tour, partito da Torino il 16 marzo e in viaggio sino a Catania dove si concluderà il 12 maggio. Rock, deciso, fumoso, un concerto ruvido e necessario, totalmente privo del compiacimento struggente che avevo intravisto giusto un anno fa alla Santeria. Anche i brani che sulla carta avrebbero potuto scivolare, hanno tenuto il punto con un suono diritto e preciso. Casualmente in Italia, nessuno si sarebbe stupito di vedere questo concerto a Camden Town perché le parole così importanti di Diodato si appoggiano su un suono non tipicamente cantautorale, non smaccatamente italiano. Persino Amore che vieni amore che vai di Fabrizio De Andrè (contenuta nell’album di debutto di Diodato) cambia totalmente faccia senza perdere però la sua profonda efficacia.

Mi si scioglie la bocca con un’apertura melodicamente epica, Babilonia, Cosa siamo diventati e Adesso, una grande canzone di senso e intensità, danno vita a una scaletta che coinvolge tutto il  pubblico in una sorta di rave cantautorale con tanto di groupies in primissima fila.

A far sorridere e ballare tutti ci pensa Cretino che sei, brano uscito lo scorso novembre intriso di quella meravigliosa autoironia che solo le persone intelligenti possono cantare. Ridere di un soggetto difficile, ovvero l’amore che ci fa credere e ricominciare, non è da tutti. Qualcuno mi ha scritto che vorrebbe vedere Diodato esibirsi nei palasport e raccogliere tutto il successo che merita. Io dico che lo amo molto anche così e che sento il bisogno di palchi come quello della Salumeria della Musica strapieni di arte che supera la capienza consentita. Mi piacciono i cantautori di nicchia e sono certa che Antonio Diodato un giorno potrà allargare a dismisura il suo palco perché la forza di certe canzoni è così  irrefrenabile che riesce a scardinare tutti i luoghi, soprattutto quelli comuni.

Paola Gallo

 

 

 

 

 

 

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1 Comment

  • Vistosi già ed effettivamente una gran bella voce!! Alla mano, simpatico e il concerto che poi a mio avviso è sempre meglio del ? mi ha permesso di conoscerlo meglio. Mi è bastato il grazie ? ricevuto da mio nipote che di anni ne ha 13 e se ascolta musica ? diversa è giustificato, ma anche lui è cresciuto con la Gallo! Ti avevo già scritto che gli avevo detto che sono andata a vedere il suo concerto per quello che avevi scritto su lui ancora quando parlavi del festival. Un caro saluto mitica Paola ?❤️ e grazie ? di tutto

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